Gli effetti che la siccità ha provocato nella scorsa stagione sono ancora ben impressi nella mente di tutti gli agricoltori che si trovano a programmare le semine primaverili-estive in un inizio anno di grande incertezza, in un’Italia in cui anche la scelta di semine di cereali autunno-vernini ha ridotto relativamente lo spazio per le semine.
È sempre più complicato orientarsi verso la scelta di cosa seminare soprattutto per chi fa della sua principale coltura primaverile il Mais, che lo scorso anno ha registrato un -30% in resa produttiva, proprio a causa della scarsità di acqua e delle temperature elevate del nostro paese.
Una delle soluzione proposte da Agrisementi Lebbioli per le annate difficili come quelle degli ultimi anni è il Sorgo da foraggio. Sugli appezzamenti dove non è possibile irrigare, in prima semina, una valida alternativa al mais può essere il sorgo o il girasole.
Rispetto ad altre colture, le ultime citate presentano diversi vantaggi agronomici ed economici e che le donano un importante prospettiva futura:
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- Hanno limitate esigenze idriche;
- Possiedono una maggiore adattabilità e rusticità;
- L’utilizzo di mezzi tecnici è limitato.
L’interesse per la coltivazione del sorgo è sempre più crescente negli anni, in particolare le superfici coltivate sono in netto aumento rispetto all’anno precedente in tutta Italia.
Il sorgo, grazie alle caratteristiche della pianta e ai valori nutrizionali della granella, si presta a innumerevoli utilizzi: la granella è composta prevalentemente da amido, come nel mais, ma allo stesso tempo ha un maggiore contenuto proteico rispetto a quest’ultimo; i trinciati possono essere utilizzati come foraggi sotto forma di insilato e per usi bioenergetici.
Riteniamo quindi che coltivare Sorgo rappresenti una buona opportunità per le aziende agricole che sia esso per fieno, da pascolo, per trinciato o da granella; inoltre, la rusticità della pianta e la capacità di produzione in condizioni di stress idrico aprono prospettive molto interessanti nei nostri territori dove le emergenze climatiche sono ormai all’ordine del giorno.
Il sorgo è davvero una produzione ecosostenibile, sia per i risparmi sui costi colturali (energia, concimi, fitofarmaci, ecc.), sia per una complessiva maggiore sostenibilità legata all’efficienza della pianta.
