Scegliere un manto erboso sintetico o naturale è una decisione a lungo termine, che richiede delle valutazioni precise e ben ponderate, sia per un campo da gioco sia per il proprio giardino.
Seppur è vero che un prato artificiale risulti sempre perfetto e ordinato, una superficie realizzata con un erba naturale è la soluzione più sicura e sostenibile rispetto a una superficie artificiale.
Sicurezza, sostenibilità e non solo, noi di Agrisementi Lebbioli vogliamo darvi ben 5 motivi che non vi faranno avere più dubbi su quale prato scegliere.
Meno carbonio, più ossigeno: un campo artificiale produce CO2 dalla fabbricazione allo smaltimento, al contrario, un campo naturale è capace di assorbire fino a 12 tonnellate di carbonio;
Meno calore, più acqua nell’atmosfera: le superfici sintetiche producono molto calore che viene trattenuto raggiungendo temperature elevate e rendendo difficile l’attività di gioco, viceversa, le superfici naturali grazie al processo di evapotraspirazione riducono il calore e rilasciano 20.000 litri di acqua nell’atmosfera;
Meno inquinamento, più acqua pulita: un tappeto in erba sintetica non permette la traspirazione del terreno, invece, l’erba naturale permette ai microrganismi del terreno di svolgere le attività di deacidificazione delle acque di precipitazione che vengono restituite pulite all’atmosfera;
Meno infortuni, più sicurezza: diversi studi americani hanno dimostrato che il campo sintetico aumenta il rischio di infortuni durante il gioco, nonché un maggior affaticamento degli atleti, al contrario, gli attuali tappeti erbosi naturali – attraverso rigorosi programmi di ricerca svolti dal settore sementiero – sono disposti di una nuova varietà vegetale più adatta alle condizioni locali e ad attività sportive usuranti come calcio, rugby e attività ippiche;
Meno batteri, più pulizia: un prato artificiale trattiene maggiormente lo sporco facendo proliferare germi, batteri e funghi, viceversa, un prato con erba naturale grazie all’attività dei suoi microrganismi, si autodepura autonomamente.